martedì 13 marzo 2012

Rivoluzione nei dispositivi medici

Un filo poco più grande di un capello potrebbe essere la rivoluzione per i dispositivi medici di classe II e classe III.

I ricercatori del MIT sono riusciti a sviluppare un nuovo fascio luminoso che può essere controllato e la sua luminosità può essere variata in base da chi la guarda. Grazie a questa nuova scoperta i dispositivi medici che potranno essere utilizzati per irradiare tessuti malati senza incidere sui tessuti sani.

Una struttura complessa racchiusa in un diametro di soli 400 micrometri che sarà utile nelle terapie fotodinamiche permettendo di attivare composti terapeutici iniettandoli in determinati punti specifici.

L’unico problema, del tutto risolvibile secondo Marko Loncar, è far muovere molto velocemente la goccia del cristallo liquido da permettere di costruire fibre utili allo scopo.

La nuova fibra sviluppata dal MIT ha un nucleo cavo dove scorre una goccia di fluido che può muoversi su e giù lungo il “condotto”. Intorno a questo nucleo si alternano strati di materiali con diverse proprietà ottiche, che insieme agiscono come uno specchio.

Potrebbe essere la rivoluzione per l’impiego di dispositivi medici in chirurgia come il laser.